QUANTI TIPI DI APPALTI CI SONO?
Gli appalti pubblici sono suddivisi in tre branche fondamentali corrispondenti a :
1) appalti di opere ( cd. Lavori );
2) appalti di servizi;
3) appalti di beni ( cd. Forniture)
Gli appalti di opere (cosiddetti lavori pubblici) riguardano le attività di costruzione, demolizione, recupero, ristrutturazione restauro e manutenzione.
Gli appalti di servizi riguardano viceversa l’espletamento di attività esattamente indicate nel D. Lgsl. 157/95 ovvero , a titolo meramente esemplificativo, servizi di consulenza; quelli informatici, di ingegneria ecc.
Infine gli appalti di fornitura di beni riguardano l’approvvigionamento da parte delle Amministrazioni pubbliche di prodotti appartenenti a tutte le categorie merceologiche, necessari per il funzionamento degli Enti.
Tale distinzione non è di poco conto, perché ad ogni settore di appalto, corrisponde una diversa normativa, cui le Amministrazioni pubbliche e le imprese che partecipano alle gare devono sottostare.
Nella realtà non è infrequente il caso in cui in un unico appalto confluiscono varie tipologie di appalti., che vengono denominati “appalti misti”.
Qualora ciò si verifichi è principio generale che si applichi la normativa del settore il cui rilievo economico sia superiore al 50% dell’intero importo di appalto
Vi è infine un quarta tipologia di appalto, relativa ai cosiddetti “settori esclusi”, anch’essa regolata da specifiche norme di legge. In particolare rientrano in questa categoria gli appalti relativi allo sfruttamento ed alla commercializzazione dell’acqua, dell’energia elettrica, del gas, dell’energia termica, dei trasporti e delle telecomunicazioni.